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sabato 23 febbraio 2008

ABORTO: VERITA' E MENZOGNE

Aborto: verità e menzogne
Da quando c’è la 194 (dal 1978) gli aborti registrati legalmente in Italia si sono mantenuti sostanzialmente sui 200 mila l’anno. C’è stato un leggero calo, è vero, ma solo in Italia. Negli altri paesi “più civilizzati” del nostro (Francia, Inghilterra, Svezia), no. Perché? Perché non è la legalizzazione dell’aborto a ridurre l’aborto, ma la cultura della vita, che in Italia è certamente più forte che altrove grazie anche alla presenza di moltissimi volontari laici e cattolici.
Pensate che in Inghilterra – tanto per dirne una – dal 1967 (anno dell’introduzione legale dell’aborto) gli aborti clandestini non sono neppure diminuiti – stessa cosa per i paesi scandinavi, per la Russia, il Giappone, la Germania, etc.
Dicevano che la 194 avrebbe ridotto la piaga delle morti per aborto clandestino: dicevano (i radicali) che ogni anno in Italia si facevano (prima della 194) fino a 3 milioni di aborti clandestini. Se questo fosse vero, perché con l’avvento della 194 in Italia non si sono fatti 3 milioni di aborti legali? In Italia dal 1978 si sono registrati al massimo 240 mila aborti “legali”. E allora tutti quelli che mancano per arrivare ai 3 milioni annui che decantava la campagna abortista dei radicali? Che fine hanno fatto? Da tre milioni di aborti clandestini, siamo improvvisamente passati a 200 mila aborti legali?! Possibile che con la 194, di colpo in Italia è sceso così drasticamente il numero degli aborti? Verrebbe da pensare che: 1) o in Italia si è continuato a fare aborti clandestini in maniera massiccia – e in questo caso la 194 sarebbe servita a ben poco. 2) O le cifre date dai radicali erano appena appena pompate. Io protendo per la seconda. Anche perché se andiamo a vedere i dati statistici (dall’Annuario Statistico del 1974), ci risulta che le donne in età feconda (cioè dai 15 ai 45 anni) decedute in Italia nel 1972 sono in tutto 15116, e che di queste solo una piccola parte (409) sono morte per cause connaturate alla gravidanza. Se poi andiamo a considerare che di queste 409 una parte ancora più piccola è deceduta in seguito a un aborto clandestino, il gioco è fatto.
Pensate che la propaganda abortista diceva che in Italia (prima della 194) si arrivavano a fare 3 (anche 4!) milioni di aborti clandestini. E che da questi ne derivassero circa 25 mila donne morte. 25 mila! Ma se dall’annuario statistico non ci risultano più di 15 mila donne decedute per le ragioni più svariate? Come possiamo arrivare a 25 mila solo per gli aborti clandestini?! Senza considerare che poi negli anni a venire – dopo la 194 – il numero statistico di donne decedute in età feconda si è sempre attestato sui 15 mila. Capite bene, dunque, che la 194 non ha debellato la piaga degli aborti clandestini: il numero di donne (in età feconda) morte in quegli anni è sostanzialmente rimasto invariato, anche dopo la 194.
Ripeto: da dati statistici ufficiali, risulta che il numero di donne morte in età feconda dall’entrata in vigore della 194 non ha avuto alcuna significativa diminuzione improvvisa. E questo sta a indicare che le morti per aborto clandestino prima della 194 erano così poche da non avere rilevanza numerica nel complesso della mortalità femminile di quegli anni. E che quindi la 194 non ha cambiato alcunché.
La propaganda abortista, inoltre, diceva di aver debellato, con la 194, i milioni di aborti clandestini che si facevano in Italia, sottraendo le donne dal potere delle “mammane”. Ma anche questo è falso, perché i dati ufficiali degli aborti legali registrati in Italia non hanno mai superato i 240 mila. E poi a rigor di logica una domanda sorge spontanea: ma se erano clandestini, come facevano i radicali a dire che in Italia venivano fatti fino a 3, 4 milioni di aborti “clandestini” all’anno? Cos’è? Avevano il “Pubblico Registro degli Aborti Clandestini”?
Eppure gli aborti clandestini rimangono. Stime del Ministero della Salute parlano di circa 20 mila aborti clandestini l’anno. Aborti che non vengono più praticati dalle mammane, ma in ambiente ospedalieri: sono state scoperte cliniche a Roma, Genova, Torino, Salerno…
Il demografo Massimo Livi Bacci, dopo aver ribadito che la 194 è una buona legge perché ha “circoscritto” la pratica dell’aborto clandestino, “ammette” che alcune stime fanno a tutt’oggi pensare a circa 20 mila aborti clandestini l’anno (in Italia). E questa – dico io - sarebbe una buona legge perché ha “circoscritto” il fenomeno dell’aborto clandestino?! Stiamo parlando di 20 aborti clandestini l’anno, mica di bruscolini! Ma non doveva, la 194, debellare del tutto questa piaga?! A quanto pare non l’ha neanche scalfita!
Realisticamente parlando – senza stare a sparare panzane – prima del 1978 gli aborti clandestini in Italia dovevano essere all’incirca 20 mila l’anno. Se ne deduce che la 194 ha fallito totalmente sul fronte della clandestinità. Lo stesso dicasi per gli altri paesi che hanno legalizzato l’aborto.
Basterebbe applicare meglio e più giustamente la 194. Non risolverebbe il problema, ma già sarebbe tanto. Si fa un gran parlare del “diritto di scelta”: l’unico diritto di scelta che però si garantisce alle donne è quello di abortire. Nessuno che si sia veramente mosso a favore dell’altra faccia della medaglia. Nessuno che abbia mai attuato una politica sociale a favore delle maternità.
In realtà le donne che hanno abortito si sono trovate “costrette” ad abortire – altro che diritto di scelta! Nessuna donna ha avuto davvero libera scelta. Se veramente le fosse stata data la possibilità di scegliere tra la vita e la morte del proprio figlio, credo che difficilmente una mamma avrebbe scelto di abortire. Una donna che si trova a dover decidere se abortire o no, non dovrebbe essere lasciata sola – è questa la verità! Lo stato dovrebbe prospettarle un aiuto concreto a “scegliere” per la vita, e non garantirle solo la possibilità “scegliere” per la morte.
Quando una donna si trova in difficoltà nel portare avanti una gravidanza, non si risolve il problema eliminando la gravidanza. Il problema lo si risolve – molto più civilmente e molto più umanamente – aiutando quella donna ad affrontare le sue problematiche, per economiche o sociali che possano essere.

Buona Vita!

http://www.neviomanente.com/?p=114

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