GIULIANO FERRARA E LA LEGGE SULL'ABORTO

Cure ai prematuri, Ferrara soddisfatto
«I medici rispondono alla nostra mobilitazione. Ma la tutela ci deve essere senza se e senza ma».

Giuliano Ferrara (Lapresse)
ROMA - «E’ un risultato della nostra mobilitazione, e onora la categoria dei terapeuti, che gli Ordini dei medici riconoscano alla buon’ora ai bambini nati prematuri il diritto di essere curati, e speriamo che il testo integrale del documento confermi che questo deve accadere ’senza se e senza ma’». Lo afferma in una nota il leader della lista «pro-vita» Giuliano Ferrara, secondo cui «cadrebbe così la messinscena ideologica del ministro della Salute, che dieci giorni fa considerava ’una crudeltà’ salvare vite umane ’senza l’autorizzazione dei genitori’. La riproposizione di quest’obbligo è il punto 3 del nostro programma».

«LA PILLOLA ABORTIVA» - All’appello di diffondere «il veleno della Ru486, che noi definiamo ’prezzemolo moderno’», Ferrara risponde con il punto 2 del programma elettorale della sua lista «contro l’aborto e per la vita», che sarà pubblicato domani integralmente nel Foglio: «Vietare per decreto legge l’introduzione in Italia della pillola abortiva Ru486 e simili veleni capaci di reintrodurre la convenzione dell’aborto solitario e clandestino contro lo spirito e la lettera della legge 194 di tutela sociale della maternità».

MARINO: «VISIONE INTELLIGENTE» - Il documento approvato dal Fnomceo raccoglie il giudizio positivo del presidente della Commissione Sanità del Senato, Ignazio Marino: «Credo che il documento riaffermi la visione intelligente della classe medica italiana». Fecondazione artificiale e diagnosi preimpianto sono fra i temi affrontati nel documento e sui quali «più di una volta la classe medica ha fatto affermazioni che si basano sulle sconoscenze sul rispetto della dignità della persona e dei pazienti». La legge 40 sulla fecondazione artificiale, ha rilevato Marino, «non è equilibrata e non si basa su presupposti scientifici». Su un tema come questo, osserva, «un Paese può non darsi una legge, ma non può darsi una legge che si basi su principi fondati su presupposti non scientifici». Ad esempio, secondo Marino non ci sono basi scientifiche per sostenere che impiantare tre embrioni in una donna di 19 anni sia la stessa cosa che farlo in una donna di 43 anni: se lo sostenesse uno studente di ginecologia e ostetricia verrebbe bocciato. Così come hanno già fatto cardiologi, rianimatori ed esperti di cure palliative a proposito del testamento biologico, anche gli esperti di fecondazione assistita «fanno bene a dire che non vogliono essere lasciati soli a decidere». Quelle contenute nel documento della Fnomceo sono, per Marino, «affermazioni importanti e che devono far riflettere chi dice che i medici si sentono offesi o messi nell'angolo. Se le leggi sono basate sulle conoscenze scientifiche i medici si sentono aiutati».

ROTONDI: «194 VA APPLICATA PER INTERO» - «La 194 è un punto di equilibrio, ma più che difenderla va applicata: deve diventare una legge per evitare l'aborto e non solo per disciplinarlo. Non c'è bisogno per questo di modificarla, basta applicarla nella parte relativa alla prevenzione che è stata per così dire messa nel dimenticatoio». Ad affermarlo è il segretario della Democrazia Cristiana per le Autonomie, Gianfranco Rotondi.

BONIVER:«BENE ORDINE MEDICI SU LEGGE 194»- «Plaudo la dichiarazione della Federazione dell'Ordine dei medici, i quali sapendo di cosa parlano hanno finalmente detto la verità sulla solidità e sulla modernità dell' impianto tecnico-scientifico, giuridico e morale della legge 194» ha commentato Margherita Boniver, deputata di Forza Italia. . Approvando anche l'aborto chimico e fugando le tante bugie sul contraccettivo, pillola del giorno dopo, hanno finalmente messo l'Italia alla pari degli altri paesi europei, che fanno meno ideologia e molta più prevenzione.
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