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sabato 23 febbraio 2008

LETTERA A MASSIMO CACCIARI

Lettera aperta al filosofo Massimo Cacciari
Oggi Massimo Cacciari, dalle pagine dell’Espresso (n°8 – anno LIV), legifera in materia di donne e di aborto. Dall’alto della sua onniscienza filosofica, riguardo a Ferrara e alla sua lotta pro-vita, sentenzia: “C’è una tale demenza nel suo voler paragonare ai boia le donne che abortiscono”.
Ma dico io, Cacciari, ma lei l’ha letto quello che scrive Ferrara sul Foglio? Ha mai visto una trasmissione televisiva nella quale sia intervenuto Ferrara a proposito dell’aborto e della Moratoria? Ha mai sentito quello che dice?! Ma quando mai Ferrara ha paragonato le donne ai boia? Mi dica quando?! Se mi permette, visto che ravviso una lacuna nella sua conoscenza dei fatti, proverò io a chiarirle la situazione.
Caro Cacciari, Ferrara quando parla della sua lista pro-vita, dice innanzitutto che non vuole criminalizzare le donne, né, tanto meno, giudicare quelle che hanno fatto ricorso all’aborto o che vorranno farci ricorso. Ripeto: Ferrara dice che non si può e non si deve né giudicare né criminalizzare quelle donne. Ferrara, quando parla delle donne e della 194, dice che vuole rafforzare la prima parte di quella legge: dice che bisogna dare più forza all’aspetto pro-vita della 194, affinché alle donne non sia garantita solo la libertà di abortire, ma anche (con aiuti economici, sociali, psicologici, etc.) la libertà di non abortire, che adesso invece – vuoi perché molti consultori sono stati chiusi, vuoi perché in nome di una falsa libertà lo Stato ha troppe volte abbandonato le donne a se stesse – viene largamente disattesa.
Lei, Cacciari, dice che: “L’aborto non è un tema spendibile”. E che: “La legge (194 – n.d.a.) ha contribuito a modernizzare l’Italia”.
Ora, mi dica lei che modernità c’è nel dire a una donna: “Hai una gravidanza problematica? Hai una gravidanza inaspettata? Bene, non preoccuparti, ti risolviamo noi il problema eliminandolo alla radice: sei libera di abortire!”.
Vede, Cacciari, con la 194 oggi l’unica possibilità che viene veramente offerta alle donne è questa: quella di abortire. E dove sta la modernità? Io non la vedo proprio. Non sarebbe più sensato e “moderno” dire alle donne: “Avete un problema con la vostra gravidanza? Portate in grembo un figlio inaspettato e non sapete come fare con il lavoro, con i conti che non tornano? Bene, non preoccupatevi: se volete c’è lo Stato ad aiutarvi ad andare avanti, a farcela, a dare la vita a questo vostro figlio. Non preoccupatevi: lo Stato vi tutela, è dalla vostra parte, e non vi abbandona! Ci sono incentivi, assegni, politiche sociali etc. a favore della vostra “libera” scelta di dare la vita. Non angustiatevi: siete libere di scegliere la Vita!”.
Ecco, Cacciari, a me sinceramente pare che quest’ultimo atteggiamento sia molto più moderno e pro-donne che non il primo. Non le pare?

Le auguro buona Vita!

http://www.neviomanente.com/?p=117

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