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sabato 23 febbraio 2008

LA FEDERAZIONE DEGLI ORDINI DEI MEDICI E LA LEGGE SULL'ABORTO

«La 194 va sostenuta, sì alla Ru486»
La Federazione degli Ordini dei medici: «La legge è solida e moderna. Favorevoli alla pillola abortiva»

Foto d'archivio (Emblema)
ROMA - La legge 194, «pur scontando ritardi e omissioni applicative, a distanza di 30 anni dimostra tutta la solidità e la modernità del suo impianto tecnico-scientifico, giuridico e morale. Occorre supportarla». Parola della Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo), che si schiera decisamente a favore della legge sull'aborto, tornata a essere oggetto di dibattito e di 'scontrò politico', in un documento che affronta diversi temi bioetici e che è stato messo a punto durante la riunione del Consiglio nazionale a Roma.

PIENA ATTUAZIONE - I rappresentanti dei camici bianchi sono anche a favore della pillola abortiva Ru486, non ancora autorizzata in Italia: va data piena attuazione alla legge, sottolineano, «compreso l'articolo 15, laddove raccomanda 'l'uso delle tecniche più moderne, più rispettose dell'integrità psicofisica della donna e meno rischiose per l'interruzione di gravidanza'». Nel documento della Fnomceo si evidenzia come si debba sostenere la legge 194 «incrementando l'educazione alla procreazione responsabile, il supporto economico e sociale alla maternità, soprattutto in quelle fasce di popolazione dove il ricorso all'interruzione volontaria di gravidanza resta alta, quali ad esempio adolescenti ed immigrate». Nel testo si parla anche di pillola del giorno dopo, il contraccettivo d'emergenza che troppo spesso è difficile riuscire ad avere. «Non può incontrare surrettizie limitazioni - afferma la Fnomceo - che ostacolino la fruizione del diritto della donna che intenda prevenire una gravidanza indesiderata e un probabile successivo ricorso all'aborto». In sostanza, «pur riaffermando con forza il diritto del medico alla clausola di coscienza prevista all'articolo 22 del Codice deontologico», i vertici dei camici bianchi italiani non possono non richiamare l'attenzione sull'obbligo, previsto dallo stesso codice, per il medico di «fornire al cittadino ogni utile informazione e chiarimento». E ancora, «la tensione tra il diritto del medico alla clausola di coscienza, e quello del cittadino alla fruizione della prestazione riconosciuta come disponibile, non fa venir meno l'obbligo anche deontologico dei medici ad adoperarsi al fine di tutelare l'accesso alla prestazione nei tempi appropriati».

PREMATURI - La Fnomceo afferma inoltre, a proposito dei feti prematuri, che bisogna «salvaguardare la vita dei piccoli nati estremamente prematuri, evitando ogni forma di accanimento terapeutico». Nel dettaglio il documento sottolinea che «il medico, come sempre, quando sussistano possibilità di vita autonoma del feto, debba adottare tutte le misure idonee a salvaguardarne la vita, ispirando il proprio comportamento caso per caso, secondo un'appropriata e autonoma valutazione clinica, evitando ogni forma di accanimento terapeutico». La Fnomceo ribadisce, inoltre, «il valore morale e civile di un processo di informazione e consenso che deve coinvolgere i genitori in scelte sempre drammatiche e difficili». Su questo tema è intervenuto anche Giuliano Ferrara, secondo cui la presa di posizione dei medici sui feti prematuri è l'effetto della mobilitazione lanciata dal suo movimento «pro-life».

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