ARTICOLI CONTRO L'ABORTO-ARTICOLI CHE DICHIARANO L'ABORTO UN CRIMINE CONTRO L'UMANITA'-ARTICOLI CHE SPIEGANO CHE IL FETO E' UNA PERSONA DOTATA DI UN'ANIMA SPIRITUALE.

domenica 13 gennaio 2008

RINO CAMILLERI CI PARLA DEL LAVORO SVOLTO DA FRANCESCO AGNOLI

In questa breve storia dell'aborto e delle pratiche abortive forse quel che manca è una lunga storia dell'aborto nei secoli. Così, la flagranza del ritorno sic et simpliciter ai tempi bui del paganesimo più retrivo e obsoleto sarebbe stata maggiormente evidente. Ma la logica del pamphlet è appunto quella di essere un pugno nello stomaco, cosa che un voluminoso e annotato tomo non consente. Il tema è quanto mai spinoso e politicamente scorretto, ed è il motivo per cui mi sono sempre malvolentieri occupato dell'argomento. Un orizzonte edonista non può non avere il sesso "libero" in cima ai suoi pensieri, e l'eliminazione dei cascami indesiderati, dei "danni collaterali" (il politically correct, com'è noto, si esprime solo per eufemismi), ne costituisce un corollario obbligato. L'unica rivoluzione veramente riuscita del Sessantotto è stata questa: nato negli Usa, ha perso per strada le connotazioni marxiste che aveva preso in Europa ed è rimasto solo quel che era alle origini, un movimento di "liberazione" nient'altro che sessuale, dal momento che, droghe a parte (altro lascito sessantottardo), non c'è "divertimento" superiore a questo sotto il cielo degli uomini, gratis e alla portata di tutti. Libertà sessuale, omo ed etero, divorzio e aborto sono talmente connessi che, date alla mano, alla prima sono necessariamente seguiti tutti gli altri, e quasi a furor di popolo. Toltone uno, cade anche il resto; ammessa l'una, il resto si accoda. Per forza: la natura è quel che è e quasi mai i fiumi rompono gli argini in un punto solo. L'incongruenza di un mondo occidentale, che è costretto ad importare manodopera immigrata per far fronte al suo deficit demografico, ma insiste nell'eliminare quote rilevanti dei suoi nuovi nati, è solo apparente. Sì, perchè, ripeto, l'aborto è parte necessaria e integrante della cultura dell'edonismo; non a caso il marchese De Sade ne fu un appassionato sostenitore. E non a caso i regimi materialistici, ricordati nel lavoro di Agnoli, finirono (e finiscono) per favorirlo e renderlo "di massa". A quei non molti che ancora, tuttavia, ne conservano l'orrore, questa "breve storia" farà bene, perché non sia mai che all'orrore si faccia l'abitudine a furia di averlo sempre quasi sotto il naso, dietro il muro della clinica accanto. Sì, perché la coscienza può assopirsi e le fredde statistiche non hanno l'impatto di un'immagine raccapricciante quale quella disegnata (e fotografata) dalle pagine che state per leggere. Né io, in questa stringata introduzione, ho parole atte a qualificare l'inqualificabile. Lo slogan che a suo tempo fu brandito, "l'aborto è un omicidio", conteneva già tutto quanto c'era da dire, eppure non bastò. Non basterà, certo, nemmeno la fatica di Agnoli. Ma se solo servisse almeno a non dimenticare sarebbe la benvenuta. Infatti, il rischio più grosso è questo: dimenticare, dimenticare la voce che grida giorno e notte fino a noi, col suo urlo silenzioso, fin dal giorno in cui i sofisti convinsero i più che il frutto del concepimento era un essere umano solo da un certo giorno in poi. E che prima non era niente. Come i più anziani ricorderanno, fu inutile ogni obiezione e ancora lo sarà perché, come ho detto, l'aborto e l'edonismo sono inscindibili. Solo una nuova evangelizzazione potrà cambiare le cose. Fino ad allora, sono convinto, l'unica cosa attuabile è il tenere acceso l'evangelico lucignolo fumigante. E non dimenticare.

Rino Camilleri

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