ARTICOLI CONTRO L'ABORTO-ARTICOLI CHE DICHIARANO L'ABORTO UN CRIMINE CONTRO L'UMANITA'-ARTICOLI CHE SPIEGANO CHE IL FETO E' UNA PERSONA DOTATA DI UN'ANIMA SPIRITUALE.

domenica 13 gennaio 2008

FRANCESCO AGNOLI-UNA CULTURA DA RIFONDARE

UNA CULTURA DA RIFONDARE

“En passant” si può concludere affermando che la cultura dell'aborto è andata di pari passo con la tendenza a concepire anche gli affetti in modo consumistico e materialista, e ad annullare il desiderio della vita famigliare e della genitorialità. La tendenza è quella a consumare l'amore senza impegni, senza prospettive, chiusi nella dimensione dell'attimo presente e della soddisfazione personale. Il sentire comune, il sentire dei benpensanti, invita i giovani alla carriera, al divertimento fine a se stesso, all'importanza del lavoro al di sopra di ogni altra cosa… Scrive Francesca Corbella su La Padania: "Troppo raziocinio ha privato la nascita della meravigliosa spontaneità e naturalezza dell'evento, caricandolo di elementi che devono quadrare ad ogni costo: prima di mettere al mondo un figlio bisogna testare la coppia in susseguenti anni di weekend e vacanze, aver terminato gli studi a oltranza, compresi due o tre master all'estero, godere di una posizione sicura, lui e lei, disporre del denaro per 'dargli il massimo', comperare l'auto e la casa più grandi per essere all'altezza dello status sociale…". Tante attenzioni, tante prudenze, ma quando un bimbo, imprevisto, si affaccia alla vita, diviene un incidente ed un accidente da eliminare, senza troppe preoccupazioni. Al contrario, continua la Corbella, occorrerebbe dire, far capire, ripetere, insegnare, in famiglia ed a scuola, "l'unicità e incredibile bellezza di un bimbo che arriva, ma non solo, in prospettiva futura, anche di un figlio grande cui stare vicino, cui dare amore, per ricevere amore" e per vivere quella carica di freschezza e di novità che ogni bimbo porta in una famiglia. Adattando una poesia di Saba, infatti, si potrebbe dire che ogni figlio permette di rivivere l'infanzia e la giovinezza e ogni genitore potrebbe dirgli: "a me, che mi sentiva ed era vecchio, annunciavi un'altra primavera". Oppure, come dice la Bibbia: "Ecco, l'eredità del Signore sono i figlioli: la sua ricompensa il frutto del seno. Quali frecce nella mano dell'eroe, tali sono i figli della giovinezza".


LA FINE DI QUEI CORPICINI


I resti dei bimbi uccisi con l'aborto subiscono le fini più assurde. Buttati nelle immondizie, nel lavandino tritatutto, scaricati nel Tevere a Roma (dove ogni anno gli amici dell'associazione Militia Christi fanno una cerimonia di riparazione, gettando nel fiume una corona di fiori), utilizzati per la cosmesi e gli scopi più impensabili… Il Corriere della Sera del 31 marzo e primo aprile 1994 racconta che l'Istituto cosmetico Merieux di Lione, in Francia, "lavora" 17 tonnellate di materiale umano ogni giorno, di cui una tonnellata viene importata dalla Russia. Avvenire del 5 maggio 1995 invece riferisce che i dottori degli ospedali della metropoli cinese di Shenzhen vendono i feti o se ne nutrono per garantirsi un corpo più forte e più bello.
Vi sono associazioni che si battono per dare ai bimbi abortiti una degna sepoltura, ma questa iniziativa è solitamente ostacolata in ogni modo. Il sito degli atei uaar.it, sotto il titolo "Per la laicità dello Stato", idolo ateo a cui si sacrifica ogni vero valore, e "Il pericoloso estremismo cattolico antiabortista", segnala ad esempio che il movimento aquilano Armata Bianca, guidato da Padre Andrea D'Ascanio, con una "scena folkloristica" ha osato erigere nel cimitero della città un monumento ai "bambini mai nati", e che lo stesso movimento organizza a Novara "un macabro funerale di feti, ogni fine mese". Macabro sarebbe dunque il funerale, non l'uccisione! Eppure su uno dei giornali più schiettamente abortisti, la Repubblica del 27/2/1999, l'inviato nella cittadina piemontese, Maurizio Crosetti, descrivendo uno di questi "macabri funerali", fa notare come le creature "che qualcuno chiama 'bimbi', qualcun altro 'rifiuti speciali ospedalieri', oppure 'residui di sala operatoria', o ancora 'prodotti abortivi'", a Novara, invece di finire nei soliti "sacchetti di plastica o nei secchi dove radunano gli embrioni", hanno "piccole bare di dieci centimetri che un artigiano dell'Aquila prepara per questi funerali senza nome e senza memoria". Tanta è l'avversione del potere ad una simile opera che il D'Ascanio è poi finito in un incredibile processo in cui veniva accusato addirittura di pedofilia!



IL PROBLEMA ECONOMICO



La denatalità spaventosa presente in Europa dopo l'introduzione nelle legislazioni nazionali della legge sull'aborto (a ulteriore dimostrazione che il numero sugli aborti clandestini dato dagli abortisti era falso), ha determinato l'entrata in crisi del cosiddetto Welfare State, dello Stato assistenziale creatosi in Occidente nella prima metà del Novecento e progressivamente rafforzato nel secondo dopoguerra. Lo Stato assistenziale, o sociale che dir si voglia, si basa sul semplicissimo concetto per cui lo Stato, attraverso una tassazione progressiva che tenga conto delle differenti ricchezze e possibilità, garantisce ai cittadini l'assistenza educativa, sanitaria e pensionistica. A partire dagli anni Novanta del Novecento lo Stato sociale è andato via via modificandosi per la mancanza di denaro nelle casse pubbliche, proprio a causa della denatalità, dell'invecchiare progressivo delle generazioni: dove non ci sono giovani non c'è futuro, non c'è prospettiva, e neppure soldi. Infatti ormai in tutta Europa l'età media si è enormemente innalzata, e con essa il numero degli anziani, bisognosi di assistenza sanitaria, di pensioni e, tante volte, di ospizi: contemporaneamente, però, è andato diminuendo terribilmente il numero delle nascite e questo fa sì che non vi siano giovani lavoratori in numero sufficiente per mantenere un numero troppo più alto di anziani. Per questo in Italia, nel 1992, le Unità Sanitarie Locali sono diventate Aziende Sanitarie Locali, con un criterio di spesa molto più rigido e oculato; per questo ormai ogni “tot” anni si ripresenta allo Stato Italiano, come anche a tutti quelli europei, la necessità di una riforma pensionistica: ricordo la riforma Amato del 1992, quella Dini del 1996 e quella prevista attualmente dal governo Berlusconi. Il problema è molto semplice: "Le pensioni vengono pagate grazie ai contributi delle persone in attività", e mentre "all'inizio del ventesimo secolo c'erano pressappoco 11 lavoratori per ogni pensionato, nel 2005 ce n'erano 3,5 e nel 2050 prevedibilmente ce ne saranno 1,5" (Maite Barea, economista spagnola dell'Università di Madrid e senior researcher al Cefass, il Centro europeo di formazione negli affari sociali e sanità pubblica, su Tracce del novembre 2003). Tagli alla sanità, all'istruzione e alle pensioni sono dunque l'effetto devastante di una politica, specie in Italia, che ha minato il futuro con l'aborto, e che dal punto di vista fiscale ha sempre svantaggiato la famiglia. Ciò è successo anche durante i governi democristiani, e solo quello attuale, il governo-Berlusconi, ha leggermente mutato rotta, come dimostrano il piccolo ma simbolicamente significativo contributo di mille euro proposto dal ministro Maroni e dato dallo Stato per la nascita di ogni secondo figlio (provvedimento fortemente contrastato dai partiti abortisti), e il tentativo di far istituire asili per bambini sul posto di lavoro (per rendere meno gravoso il compito alle mamme che lavorano; articolo 38, comma 4 , della Finanziaria 2003). Si tratta di misure ancora insufficienti, ma sicuramente in controtendenza in un paese molto strano, in cui, come scrive Luisa Santolini, presidente del “Forum delle Famiglie”, "l'aborto è gratis (pur costando allo Stato circa 1000 euro), ma una ecografia di controllo all'embrione no. Si vota a 18 anni, si abortisce a 16. Se ci si separa, gli alimenti al coniuge sono detratti dalle tasse; se si trasferisce la stessa cifra all'interno della stessa famiglia, non ci sono detrazioni. Se si tratta di rottamazioni, di tasse di successione, ticket sanitari o ristrutturazioni edilizie, le agevolazioni sono senza limiti di reddito; se si tratta di sostegni alla maternità o detrazioni fiscali per figli a carico le agevolazioni sono sempre con limiti di reddito. …Se si iscrivono i figli all'asilo, i separati hanno un punteggio superiore alle famiglie regolari …".
Così l'Italia è oggi il paese con il più basso tasso di fertilità del mondo: 1,25 bambini per donna, nel 2000, contro gli 1,89 di Francia, Irlanda ... e l'1,53 di media della Unione Europea.

Nessun commento: