ARTICOLI CONTRO L'ABORTO-ARTICOLI CHE DICHIARANO L'ABORTO UN CRIMINE CONTRO L'UMANITA'-ARTICOLI CHE SPIEGANO CHE IL FETO E' UNA PERSONA DOTATA DI UN'ANIMA SPIRITUALE.

lunedì 14 gennaio 2008

MORATORIA SUL'ABORTO-LETTERA APERTA

LETTERA APERTA AL DIRETTORE DE “IL FOGLIO” GIULIANO FERRARA

MORATORIA SULL’ABORTO



Egregio Direttore,



il Centro Cultura Cristiana di Verona si complimenta vivamente con lei per questa coraggiosa iniziativa che moltissimi italiani in cuor loro si aspettavano… non certo da lei, ma forse è per questo che tale battaglia acquista tutto il suo più profondo significato.

Nel confermare la nostra adesione alla moratoria, vorremmo chiederle la gentilezza, con l’occasione, di darci lo spazio per mettere in evidenza alcuni aspetti di questa legge che forse è conosciuta solo superficialmente anche dagli stessi politici, molti dei quali la difendono perché nel titolo dichiara di tutelare la maternità, mentre in realtà incentiva e finanzia la strage degli innocenti.

Lo diciamo soprattutto per quei cattolici di sinistra, i cosiddetti “Teo-dem” del PD, Senatrice Binetti in testa, i quali dichiarano che, tutto sommato, la 194 non sarebbe così negativa se fosse applicata nel suo complesso, (vedi intervista al “Giornale” del 8.1) come se gli aborti finora realizzati in Italia - circa 5 milioni di bambini ammazzati legalmente con i soldi degli italiani che pagano le tasse - non fossero conseguenza diretta di questa legge iniqua!

La 194 è una legga ipocrita perché mentre nel 1° articolo dichiara di tutelare la vita umana dal suo inizio, poi di fatto viene tollerata, anzi incentivata la scelta di abortire entro i primi novanta giorni, senza alcuna motivazione da parte della donna e senza la possibilità di opporsi da parte di chiunque voglia impedire l’uccisione dell’innocente concepito, padre compreso; l’articolo 12) impedisce perfino ai genitori di opporsi alla volontà della figlia minorenne che vuole abortire. In pratica la 194, mentre dichiara di tutelare i diritti della donna e del concepito, di fatto è un semplice lasciapassare per tutte le donne che, sposate o meno, vogliono sbarazzarsi del figlio con assoluta facilità, senza considerare che questo gravissimo omicidio è una porta aperta verso ulteriori crimini.

Infatti quando il male non solo è tollerato, ma legalizzato dallo Stato, la coscienza personale del cittadino (cioè la consapevolezza nel distinguere il bene dal male) si affievolisce sempre di più, ci si sente quasi giustificati nel compiere i misfatti, e si entra in un vortice di progressiva malvagità come l’efferatezza di certi delitti dimostra purtroppo ogni giorno. Anzi, si è arrivati a un livello tale di perversione che adesso i criminali sono scelti per degli spot pubblicitari, come fossero degli eroi e dei modelli da proporre alle nuove generazioni!

Non contente di aver abortito magari più volte in giovane età, molte donne tormentate dai rimorsi, con l’avanzare degli anni e in vista di dare l’addio al tempo della fertilità, pretendono un figlio a tutti i costi attraverso fecondazioni in vitro o simili che non sono altro che ulteriori aborti di embrioni, cioè di nascituri. Non ci scagliamo contro la donna, perché alla fine è sempre la stupida vittima di un sistema sociale iniquo, tuttavia è anche doveroso aprire gli occhi davanti ad una cruda realtà che deve essere cambiata per il bene di tutta la Nazione.

Un figlio che nasce è sempre un dono di Dio, anche se il concepito è frutto di violenza. Poco si fa propaganda sul fatto che ogni donna ha la possibilità di lasciare il bambino appena nato alle cure dell’ospedale per l’adozione immediata, nel più assoluto anonimato! In casi estremi, meglio avere il coraggio di far nascere il proprio figlio e affidarlo ad altri piuttosto che ucciderlo brutalmente nel proprio grembo. Ogni vita che viene fatta nascere è un chiaro segno di speranza e di pace per il futuro dell’umanità.



Patrizia Stella

Centro Cultura Cristiana - Verona



P.S. INVITIAMO TUTTE LE PERSONE CHE CREDONO IN QUESTI VALORI A DARE LA LORO ADESIONE SCRIVENDO AL DIRETTORE DE “IL FOGLIO” GIULIANO FERRARA:

lettere@ilfoglio.it

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