ARTICOLI CONTRO L'ABORTO-ARTICOLI CHE DICHIARANO L'ABORTO UN CRIMINE CONTRO L'UMANITA'-ARTICOLI CHE SPIEGANO CHE IL FETO E' UNA PERSONA DOTATA DI UN'ANIMA SPIRITUALE.

domenica 13 gennaio 2008

FRANCESCO AGNOLI-IL DIBATTITO SULLA FECONDAZIONE ARTIFICALE

IL DIBATTITO

SULLA FECONDAZIONE ARTIFICIALE



Un'altra piccola, parziale vittoria, dopo quasi trent'anni di sconfitte, per il fronte a difesa della vita, è stata la legge sulla fecondazione artificiale del dicembre 2003. In tale data infatti, secondo la relazione del forzista Tredese, è stata riconosciuta per legge la dignità e la tutela del concepito; di conseguenza è stata vietata la sperimentazione o intervento di clonazione sull'embrione umano, ivi inclusa la selezione eugenetica di stampo nazista (non per nulla vietata anche in Germania, dove il ricordo delle atrocità naziste è ancora vivo); è stata vietata la fecondazione ai singles, agli omosessuali, alle mamme-nonne e la fecondazione “post mortem”; è stata vietata la fecondazione eterologa e quella di un gamete umano con un gamete di specie diversa, onde evitare la creazione di ibridi e chimere; è stata limitata la possibilità della crioconservazione, vietata la possibilità di disfarsi di centinaia di embrioni bruciandoli con l'alcool, come è già successo… (L'Unità 12/12/2003). Si è cercato di impedire quello che avviene in altri Paesi, dove, come racconta il leghista Alessandro Cè, vecchio relatore alla Camera e strenuo difensore della vita, vi sono casi estremi in cui la fecondazione artificiale senza regole porta alla presenza contemporanea di due padri, quello genetico e quello affettivo, e di tre madri, madre genetica, madre affettiva e madre gestazionale. Non ci deve allora stupire il fatto che una legge improntata ad un certo rispetto per la vita nascente sia caratterizzata da una serie di divieti. Prima della legge, infatti, in assenza di qualsiasi legge, tutto era permesso: gli studi medici che si occupavano di fecondazione artificiale, in particolare quelli privati, erano delle specie di laboratori di Frankenstein dove ogni sperimentazione sull'embrione era lecita e possibile, e dove ogni medico si improvvisava stregone. Avveniva esattamente quanto sostenuto e condiviso dall'europarlamentare DS Gianni Vattimo: "... c'è il rischio che degli embrioni si faccia commercio, che si operino manipolazioni illimitate, tali, si sottintende, da creare mostri, individui adibiti a deposito di organi per trapianti, schiavi. Potrà apparire scandaloso, ma non lo è poi tanto: dell'embrione come tale non ci importa nulla" (la Stampa, 6/2/1999). Oppure c'erano gli esperimenti del dottor Antinori, ginecologo romano che porta al punto giusto gli spermatozoi immaturi nei testicoli dei topi (come saranno, tra vent'anni le già 4 creature nate in tal modo?); o proposte (solo proposte?) come quella di inseminare artificialmente una scimmia con seme umano, al fine di produrre ibridi, esseri subumani da destinare a mansioni di lavoro ripetitive o sgradevoli, o come serbatoi di organi da trapianto… In Cina e in America tali proposte sono state realizzate con la creazione di un uomo-coniglio e di un embrione-mucca, inserendo DNA umano in ovuli di mucca (Sì alla vita, ottobre 2003).




Nella foto esperimenti su un bambino vivo nato da un aborto legale.



Gli esempi di questa cultura prometeica, portata avanti anche da scientisti italiani come la Rita Levi Montalcini, Renato Dulbecco, Umberto Veronesi, Antinori e Flamigni, per cui l'uomo ritiene di essere onnipotente e di poter addirittura, non solo uccidere con l'aborto, ma anche manipolare la vita a suo piacimento, oltre a quelli citati, erano molti altri: "Transessuale adotta un bambino"; "Errore in provetta, nasce ermafrodito"; "Primo bebè figlio di due madri" (Il Giornale 31/1/1998; 16/1/1998; 15/6/1998); "Adozioni ai gay: è possibile" (Alto Adige, 4/3/1999). Riguardo a quest'ultimo problema si assisteva ad avvenimenti di questo tipo: "Anche in Italia figli dal Kit Inseminazione. Lo chiamano il kit "fai da te". Ma non è un gioco. Poiché grazie a un siringone sterile e alla provetta per conservare sperma prodotto in casa, in Italia sono già nati dei veri bambini: Titti De Simone, presidente Arcilesbica (e parlamentare comunista, ndr.) lo annuncia con orgoglio e un pizzico di sfida. Il kit dell'autoinseminazione artificiale l'hanno inventato loro, le associazioni delle lesbiche… Spiega serafica: "Alle coppie lesbiche o alle donne single non è possibile accedere alle banche del seme per ora. Noi allora proponiamo una soluzione alternativa. Di trovarsi da sole dei donatori e da sole in casa praticare l'autoinseminazione artificiale". Sembra un film. Ci hanno già fatto sopra dei film. Ma sino ad oggi di bambini veri non se ne era mai parlato. Non in Italia perlomeno. In Inghilterra il dibattito si è aperto poco più di due anni fa. Aveva 23 anni la donna che viveva da sola e che da sola decise di inseminarsi in casa con una siringa. La sua bimba venne al mondo nel dicembre 1995 grazie allo sperma di un amico, gratuito. Cinque sterline è stata la modica cifra pagata da una coppia di lesbiche sempre in Inghilterra nel 1997. Loro il donatore se lo trovarono con un annuncio sul giornale. Identico il sistema di inseminazione. Una siringa, una provetta e un paio di guanti. Dei nostri bimbi nati senza padri o con due madri con il kit casalingo non si sa invece nulla o quasi. Eppure esistono anche in Italia" (Corriere della Sera).

La legge del dicembre 2003, che pone fine al cosiddetto Far West della genetica, è passata grazie al voto della maggioranza di centrodestra (FI, Lega, UDC e AN), compatta ad eccezione di pochi nomi (Mussolini, Del Pennino, Santanchè, Contestabile, Prestigiacomo e Boldi), con la opposizione durissima di radicali, Di Pietro, e del centrosinistra (DS, RC, SDI, Comunisti Italiani, Verdi), ad eccezione di una manciata di esponenti della Margherita (al Senato 17 sì su 36 senatori). La spaccatura nella Margherita è stata determinata dalla ferrea opposizione a qualsiasi forma di collaborazione alla legge da parte della corrente di Prodi, sedicente cattolica, guidata da Arturo Parisi, Giulio Santagata e Marina Magistrelli, e da altri esponenti di spicco come il vice presidente dei senatori Natale D'Amico ed Enzo Bianco. Il centrosinistra ha criticato la legge, minacciando il ricorso al referendum abrogativo, e affermando che "siamo tornati in un'epoca buia di veti e imposizioni, medievale" (l'Unità, organo dei DS, 13/12/2003); definendola "bestiario in 18 articoli" (Manifesto), segno di "oscurantismo" (Repubblica); "una pagina nera per la democrazia in Italia" (Liberazione, organo di Rifondazione comunista). Sostanzialmente critico anche il giornale del grande capitale italiano, il Corriere della Sera, che abbiamo già visto schierarsi, a suo tempo, a favore dell'aborto. Nell'editoriale di Piero Ostellino, uno dei tanti intellettuali da strapazzo che infestano l'Italia, intitolato Gli inutili steccati, evitato ad arte qualsiasi ragionamento concreto, si afferma : "Personalmente non ritengo che fra i compiti dello Stato ci debba essere quello di preservare il concetto di Natura". Il che equivale a dire che ogni arbitrio umano è lecito, evidentemente, in ogni campo, e che lo Stato non deve tutelare nulla di ciò che è naturale, dalla vita degli embrioni a quella - perché no? -, degli adulti. Lo stesso ragionamento allora dovrebbe essere usato per contrastare le leggi dello Stato che tutelano la natura e la salute umana dai campi magnetici delle radio e delle antenne, dall'inquinamento dell'aria e delle acque, dalla manipolazione eccessiva degli organismi geneticamente modificati ecc. ecc. Criticissimo, velenoso e falso, come spessissimo accade, L'Espresso dell'8 gennaio 2004. In una lunga intervista, Umberto Galimberti rivendica la giustezza dell'aborto, dicendo, sostanzialmente, che i cattolici dovrebbero fare lo stesso, perché, secondo San Tommaso, "l'anima è immessa nel corpo del nascituro solo alcuni mesi dopo che la donna è stata fecondata". Il Galimberti, usando un linguaggio volutamente ambiguo ("alcuni mesi": quanti?), finge di non sapere che San Tommaso non è mai stato considerato dalla Chiesa una autorità in campo biologico, essendo un teologo, ed essendo vissuto ben otto secoli fa. Con enorme alterigia ed intolleranza prosegue dicendo che "i cattolici hanno una concezione della vita improntata, vorrei dire, a un bieco materialismo… stanno paralizzando sia il governo sia l'opposizione… c'è affinità culturale tra Chiesa e destra fascista". Il "pericolo" più grave, urlato dalle colonne di tutti i giornali dalle forze abortiste, ma, purtroppo, assolutamente assente, come ha dichiarato l'ex democristiano Follini (fedele alla linea pilatesca dei vertici della vecchia DC, Moro in primis, che lo ha sempre contraddistinto), è che questa legge, riconoscendo dignità e tutela all'embrione, possa mettere in discussione anche quella sull'aborto. La lamentazione, tanto infondata quanto volutamente allarmistica, lanciato da l'Unità, è emblematica: "a meno che anche la legge sull'aborto venga prima o poi rivisitata. Come d'altro canto dichiarato senza giri di parole da monsignor Tonini e da Maurizio Ronconi dell'Udc" (l'Unità, 12/12/2003). Chiarissimo anche il manifesto del Collettivo femminista Mafalda, inviato via internet a italy.Indymedia.org mentre la legge era in discussione (31 ottobre 2003), intitolato Antiabortisti tremate le streghe son tornate. Vi si legge tra l'altro che le streghe "erano le donne che praticavano gli aborti, contrapponendosi alla clandestinità e alla macelleria di quanti lucravano sulla salute delle donne (forse non erano clandestine anche loro? Erano forse pagate e riconosciute dallo Stato? ndr.). Le streghe sono state bruciate. Sono diventate il capro espiatorio di una società ignorante ed oscurantista… Oggi, 31 Ottobre del 2003, noi giovani donne del collettivo femminista Mafalda facciamo nostra l'eredità delle streghe medievali, ci rivendichiamo nuove streghe di fronte ai pesanti e continui attacchi di questo governo fascista e oscurantista (solita solfa, ndr.) che con la nuova proposta di legge sulla procreazione medicalmente assistita torna a mettere in discussione il diritto all'aborto… La nuova proposta di legge del governo Berlusconi, definendo l'embrione come soggetto giuridico, consente l'istituzione della figura del curatore dell'embrione, che in nome del diritto a nascere, può impugnare la decisione di una donna ad abortire (falsità assoluta, ndr), entrando in palese conflitto con la 194… Oggi, come nel medioevo, le streghe sono tra noi!". Tanto può infastidire il riconoscimento di diritti all'embrione!

Nessun commento: