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lunedì 12 ottobre 2009

Ru486,Bagnasco:crepa nella civiltà

Ru486,Bagnasco:crepa nella civiltà
Aifa: "Punito ogni uso fuori dalla 194"
La pillola abortiva Ru486 è "una crepa nella nostra civiltà". Il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, rinnova le critiche alla pillola abortiva che ha avuto il via libera dall'Agenzia del farmaco. In un'intervista ad Avvenire, Bagnasco critica la "cultura individualista" che ha portato all'adozione della pillola. Intanto il presidente dell'Aifa, Guido Rasi, rende noto che "ogni uso della pillola abortiva fuori dalla legge 194 sarà illegale".


Dopo il via libera tra le polemiche alla commercializzazione della pillola abortiva Ru486 anche in Italia, si apre un nuovo terreno di scontro: quello relativo alle modalità per l'utilizzo del farmaco. Un aspetto sul quale il sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella ha voluto fare chiarezza: "Il trattamento in day hospital è escluso - ha detto - e bisognerà prevedere un ricovero di almeno 3 giorni".

Un chiarimento arriva al direttore generale dell'Aifa, Guido Rasi: "Ogni uso della pillola abortiva fuori dalla legge 194 sarà illegale", precisa, annunciando la disponibilità del farmaco da settembre.

Ma che la questione sia tutt'altro che risolta, lo dimostrano le dure prese di posizione che, a tre giorni dall'approvazione della pillola abortiva da parte dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), arrivano dal quotidiano dei vescovi, Avvenire. "Ho provato tristezza, amarezza, preoccupazione. Questa decisione - dice il cardilale Bagnasco in un'intervista riportata in prima pagina - rappresenta una discesa di civiltà per il nostro Paese".

Secondo Bagnasco, "non si può dire che la civiltà cresca" nel momento in cui "la vita nella sua integra dignità non è riconosciuta, ma ulteriormente offesa". E a quanti sostengono che la Ru486 offre una possibilità di scelta in più per abortire, il capo della Cei replica che "il criterio della libera scelta è solo apparentemente buono, umano, rispettoso", mentre, "a ben vedere, il discorso della libertà di scegliere ciò che si preferisce afferma solo il diritto del più forte".

Il cardinale che guida la Cei fa poi notare che "la nuova modalità abortiva certamente aumenta una mentalità che sempre di più induce a considerare l'aborto come un anticoncezionale, cosa che la legge 194, nella sua prima parte, assolutamente esclude".

http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo456731.shtml

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