Lettera aperta al filosofo Massimo Cacciari
Oggi Massimo Cacciari, dalle pagine dell’Espresso (n°8 – anno LIV), legifera in materia di donne e di aborto. Dall’alto della sua onniscienza filosofica, riguardo a Ferrara e alla sua lotta pro-vita, sentenzia: “C’è una tale demenza nel suo voler paragonare ai boia le donne che abortiscono”.
Ma dico io, Cacciari, ma lei l’ha letto quello che scrive Ferrara sul Foglio? Ha mai visto una trasmissione televisiva nella quale sia intervenuto Ferrara a proposito dell’aborto e della Moratoria? Ha mai sentito quello che dice?! Ma quando mai Ferrara ha paragonato le donne ai boia? Mi dica quando?! Se mi permette, visto che ravviso una lacuna nella sua conoscenza dei fatti, proverò io a chiarirle la situazione.
Caro Cacciari, Ferrara quando parla della sua lista pro-vita, dice innanzitutto che non vuole criminalizzare le donne, né, tanto meno, giudicare quelle che hanno fatto ricorso all’aborto o che vorranno farci ricorso. Ripeto: Ferrara dice che non si può e non si deve né giudicare né criminalizzare quelle donne. Ferrara, quando parla delle donne e della 194, dice che vuole rafforzare la prima parte di quella legge: dice che bisogna dare più forza all’aspetto pro-vita della 194, affinché alle donne non sia garantita solo la libertà di abortire, ma anche (con aiuti economici, sociali, psicologici, etc.) la libertà di non abortire, che adesso invece – vuoi perché molti consultori sono stati chiusi, vuoi perché in nome di una falsa libertà lo Stato ha troppe volte abbandonato le donne a se stesse – viene largamente disattesa.
Lei, Cacciari, dice che: “L’aborto non è un tema spendibile”. E che: “La legge (194 – n.d.a.) ha contribuito a modernizzare l’Italia”.
Ora, mi dica lei che modernità c’è nel dire a una donna: “Hai una gravidanza problematica? Hai una gravidanza inaspettata? Bene, non preoccuparti, ti risolviamo noi il problema eliminandolo alla radice: sei libera di abortire!”.
Vede, Cacciari, con la 194 oggi l’unica possibilità che viene veramente offerta alle donne è questa: quella di abortire. E dove sta la modernità? Io non la vedo proprio. Non sarebbe più sensato e “moderno” dire alle donne: “Avete un problema con la vostra gravidanza? Portate in grembo un figlio inaspettato e non sapete come fare con il lavoro, con i conti che non tornano? Bene, non preoccupatevi: se volete c’è lo Stato ad aiutarvi ad andare avanti, a farcela, a dare la vita a questo vostro figlio. Non preoccupatevi: lo Stato vi tutela, è dalla vostra parte, e non vi abbandona! Ci sono incentivi, assegni, politiche sociali etc. a favore della vostra “libera” scelta di dare la vita. Non angustiatevi: siete libere di scegliere la Vita!”.
Ecco, Cacciari, a me sinceramente pare che quest’ultimo atteggiamento sia molto più moderno e pro-donne che non il primo. Non le pare?
Le auguro buona Vita!
http://www.neviomanente.com/?p=117
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sabato 23 febbraio 2008
venerdì 22 febbraio 2008
ABORTO:LA 194 LE ITALIANE NON VOGLIONO SI TOCCHI!
Fra moratorie, marce, proposte di modifica e levate di scudi di indignazione la normativa sull'aborto dopo più di 30 è ancora al centro della discussione politica. Ma a parte polemiche e opposte ideologie, cosa pensino le donne è reso noto dai sondaggi. Più della metà delle donne italiane (56,9%) è contraria a modificare la 194. È Il risultato di una ricerca della Fondazione Bellisario in collaborazione con Euromedia Research, su un campione di 1000 uomini e donne italiane.
"La 194 non si tocca" - "La Fondazione Bellisario - dichiara la Presidente Lella Golfo - ha seguito con attenzione l'acceso dibattito in corso sulla legge 194. Al di là di singoli scontri, ci sembra molto positivo che sia emerso un punto di convergenza tra le varie voci in campo: la 194 è una buona legge, che tanto ha fatto per abolire il fenomeno doloroso della clandestinità e per ridurre drasticamente il numero degli aborti in Italia. Una legge, però, deve essere prima di tutto espressione della volontà dei cittadini a cui si rivolge e deve rispondere ai loro bisogni. Su un tema così delicato, così come su altre questioni etiche, le ingegnerie legislative poco contano. Quello su cui dovremmo interrogarci è: cosa vogliono realmente le donne? Per questo ci siano rivolte a loro, per capire cosa pensano del dibattito in corso. E i risultati, a mio avviso, non lasciano spazio a dubbi di sorta".
L'aborto non è contraccezione - Secondo la ricerca, infatti, per l'86,9% delle donne l'aborto non è un metodo contraccettivo e per l'83,1% la legge in vigore non ha spinto a considerarlo tale. Le italiane, dunque, non sottovalutano l'atto di abortire, che anzi, per l'80,45% del campione, rappresenta un trauma nella vita di una donna, un male estremo per far fronte a situazioni di tragica gravità. La maggioranza delle donne (57%), poi, ritiene che la legge 194 non vada toccata e un residuo 30% pensa sia giusto parlarne per apporvi eventuali modifiche, ma sempre a sostegno della stessa.
La parola alle donne - "Credo - commenta Lella Golfo - che, al di là del giusto e legittimo argomentare intorno a questi temi, al di là dei singoli e autorevoli giudizi di esperti, intellettuali e politici, la parola ultima spetti proprio alle protagoniste di questa legge. La nostra ricerca voleva dare loro ascolto. E credo che con poche, semplici domande siamo riuscite a cogliere il vero pensiero delle donne. Che non escludono che la legge vada applicata nel migliore e più scrupoloso dei modi per cercare di evitare un evento così traumatico. Come ho sempre creduto e sostenuto, le donne italiane sono mature e consapevoli, per niente rivendicative. Sono donne che affrontano con coraggio e determinazione le tante sfide e difficoltà che la vita pone loro. Per questo bisogna ascoltarle e rispettarle un po' di più".
Sondaggio Sky Tg24, per 64% italiani "194" buona legge - E se badiamo a ciò che dicono da destra e da sinistra si scopre che il 64% dei partecipanti al sondaggio quotidiano di Sky Tg24 è d'accordo con Veltroni e Fini che ritengono la "194" una buona legge da non modificare, ma da applicare in tutte le sue parti. Al contrario, il 36% dei votanti non è concorde con quanto affermato dai due esponenti politici.
L'analisi - Ma cosa succede a una donna, da un punto di vista fisico e psicologico, quando decide di abortire? Lo abbiamo chiesto alle nostre esperte, le dottoresse Rotriquentz e Nappi, e al dottor Silvio Viale che pratica gli aborti nell'Ospedale Sant'Anna di Torino.
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http://donna.tiscali.it/articoli/08/febbraio/21/aborto_lead_123.html?stampa
"La 194 non si tocca" - "La Fondazione Bellisario - dichiara la Presidente Lella Golfo - ha seguito con attenzione l'acceso dibattito in corso sulla legge 194. Al di là di singoli scontri, ci sembra molto positivo che sia emerso un punto di convergenza tra le varie voci in campo: la 194 è una buona legge, che tanto ha fatto per abolire il fenomeno doloroso della clandestinità e per ridurre drasticamente il numero degli aborti in Italia. Una legge, però, deve essere prima di tutto espressione della volontà dei cittadini a cui si rivolge e deve rispondere ai loro bisogni. Su un tema così delicato, così come su altre questioni etiche, le ingegnerie legislative poco contano. Quello su cui dovremmo interrogarci è: cosa vogliono realmente le donne? Per questo ci siano rivolte a loro, per capire cosa pensano del dibattito in corso. E i risultati, a mio avviso, non lasciano spazio a dubbi di sorta".
L'aborto non è contraccezione - Secondo la ricerca, infatti, per l'86,9% delle donne l'aborto non è un metodo contraccettivo e per l'83,1% la legge in vigore non ha spinto a considerarlo tale. Le italiane, dunque, non sottovalutano l'atto di abortire, che anzi, per l'80,45% del campione, rappresenta un trauma nella vita di una donna, un male estremo per far fronte a situazioni di tragica gravità. La maggioranza delle donne (57%), poi, ritiene che la legge 194 non vada toccata e un residuo 30% pensa sia giusto parlarne per apporvi eventuali modifiche, ma sempre a sostegno della stessa.
La parola alle donne - "Credo - commenta Lella Golfo - che, al di là del giusto e legittimo argomentare intorno a questi temi, al di là dei singoli e autorevoli giudizi di esperti, intellettuali e politici, la parola ultima spetti proprio alle protagoniste di questa legge. La nostra ricerca voleva dare loro ascolto. E credo che con poche, semplici domande siamo riuscite a cogliere il vero pensiero delle donne. Che non escludono che la legge vada applicata nel migliore e più scrupoloso dei modi per cercare di evitare un evento così traumatico. Come ho sempre creduto e sostenuto, le donne italiane sono mature e consapevoli, per niente rivendicative. Sono donne che affrontano con coraggio e determinazione le tante sfide e difficoltà che la vita pone loro. Per questo bisogna ascoltarle e rispettarle un po' di più".
Sondaggio Sky Tg24, per 64% italiani "194" buona legge - E se badiamo a ciò che dicono da destra e da sinistra si scopre che il 64% dei partecipanti al sondaggio quotidiano di Sky Tg24 è d'accordo con Veltroni e Fini che ritengono la "194" una buona legge da non modificare, ma da applicare in tutte le sue parti. Al contrario, il 36% dei votanti non è concorde con quanto affermato dai due esponenti politici.
L'analisi - Ma cosa succede a una donna, da un punto di vista fisico e psicologico, quando decide di abortire? Lo abbiamo chiesto alle nostre esperte, le dottoresse Rotriquentz e Nappi, e al dottor Silvio Viale che pratica gli aborti nell'Ospedale Sant'Anna di Torino.
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