IO LO RIFAREI - Lettera di un bambino mai nato
Quella che vi vorrei raccontare è la storia della mia vita: una storia breve e che non vi porterà via molto tempo, ma che credo valga la pena di ascoltare… Comincio col dirvi che il giorno in cui ho visto la luce è coinciso con quello in cui sono morto. Bel modo di iniziare! – direte voi. Ma non è stata colpa mia. La chiamano “libertà di scelta”: il potere delle donne di autodeterminarsi, di decidere, cioè, della vita e della morte di quelli che sono come me. Inaspettati. Una cosa, però, è certa: io, pur non essendo mai nato, sono morto. Morire senza poter nascere… Curioso, no?!
Comunque, a parte questo, sappiate che io una vita l’ho vissuta, e che non è affatto come si dice: io non sono stato quel grumo di cellule inerti che molti si ostinano ad affermare. Io la mia vita l’ho avuta, e per quanto possa sembrare assurdo, sono stato anche felice di averla potuta vivere.
Ho sentito dire che quando qualcuno muore gli passano davanti agli occhi tutte le immagini della sua esistenza. Beh, questo a me non è successo: cosa avrei potuto vedere? Ma io ho vissuto! Questo ve lo posso garantire. E non ho nemmeno rimpianti, no. Né porto rancore per nessuno. L’unico dispiacere che mi rimane, è per mia madre. Ecco, sì, lei è ancora lì che combatte con i suoi fantasmi, che porta il peso di una colpa che non le appartiene. E spesso, nelle notti d’inverno, mentre si rigira nel letto piangendo sommessamente, la vedo che ripensa a me, a quello che abbiamo provato insieme, e alle emozioni che abbiamo condiviso…
Povera mamma. Per lei è stato peggio, lo so: non è facile convivere con una ferita che ti lacera da dentro, che ti morde l’anima notte e giorno, senza sosta.
Non preoccuparti. Tu sei libera di scegliere. Non lo devi tenere per forza, le avevano ripetuto tutti in coro. E bravi, bravi tutti! Complimenti. Bel modo di aiutare una ragazza spaventata.
Mi ricordo che lei non sapeva cosa fare, che era disorientata: un figlio a diciannove anni è un bel fardello, bello grosso, soprattutto se ti lasciano da sola.
Sei libera di scegliere, le avevano detto. E lei ci aveva creduto. Bell’inganno! Per questo non la condanno. Anche lei è stata una vittima, proprio come me: due vittime della libertà di scelta. L’avreste detto mai?!
La verità è che l’hanno lasciata da sola col suo insopportabile peso sulle spalle. Sola a diciannove anni, senza che nessuno le tenesse la mano e le facesse coraggio dicendole che si poteva fare, che si sarebbe potuta rialzare e non cadere più.
E invece no. Sei libera, le avevano detto. Fa’ come vuoi. Non sei obbligata… Solo che l’unica libertà che le avevano lasciato era stata quella di abortire: libera di scegliere, ma non la vita. Alla faccia della libertà.
Che volete che vi dica: mia madre ha fatto quello che ha potuto, lei non ha colpe.
Sei troppo giovane: se non interrompi la gravidanza ti rovinerai la vita!
Povera mamma. Me la ricordo quando la sera, raggomitolata nel suo letto, mi parlava dolcemente. Era bello starla ad ascoltare. Io non capivo quello che mi diceva, ma sapevo che le sue erano parole d’amore, perché lei in cuor suo non c’aveva mai creduto alla favola del grumo di cellule. No, lei lo sapeva che io ero vivo, che dentro di me c’era la Vita, un cuore pulsante, che io era un uomo in tutto e per tutto, solo un po’ più piccolo.
Se ci fosse stato qualcuno a parlarle, se qualcuno le avesse fatto coraggio, se l’avessero abbracciata dicendole di non preoccuparsi, che si poteva fare, allora, forse, io oggi starei tra le sue braccia a innamorarmi ancora delle sue parole…
Che volete che vi dica: è la vita. Vorrei soltanto che adesso qualcuno andasse da lei a dirle che non la odio, ma che la amo, e che continuerò ad amarla per sempre. Vorrei che qualcuno andasse da lei ad abbracciarla e a dirle: “Ecco, questo è l’abbraccio di tuo figlio, di quel figlio che ti ama tanto”. Vorrei che qualcuno andasse da lei a baciarla e a dirle: “Ecco, questo è il bacio di tuo figlio, di quel figlio che ti ama tanto”.
Diteglielo, per favore! Ditele che l’amo, che le voglio bene, e cha mai - mai neppure per un momento! - ho smesso di amarla. Ditele che io conosco tutte le sue lacrime, tutte le sue preghiere, il suo dolore, e che le starò sempre accanto per spronarla a vivere con passione. Ditele di non abbattersi, di non lasciarsi andare. Ditele che il suo amore è stato l’unica cosa vera della mia vita, e che non ho mai conosciuto niente di più dolce e bello, e che se potessi lo rifarei. Sì, lo rifarei: vivrei di nuovo la mia vita, per quanto breve, pur di godere ancora una volta del suo splendido amore. Vi prego di dirglielo, di asciugare ogni sua lacrima e di farla tornare a sorridere, come quando sentiva che mi muovevo nella sua pancia e scoppiava a ridere di contentezza… Ecco, io in quei momenti percepivo come una scarica elettrica, dentro di me: un’esplosione di mille colori che mi percorreva come un’onda. E mi sentivo felice, felice come non mai.
Vi prego, andate da lei e non lasciatela da sola, non permettete che accada di nuovo! Voi che siete lì, che potete ancora vedere i suoi bellissimi occhi scuri, non permettete che la solitudine torni a rattristare i suoi pensieri. Non ditele più di fare qualcosa solo perché è “opportuno” farla: se proprio volete darle un consiglio, ditele di seguire la voce del cuore.
Io, da qui, continuerò ad accompagnarla, ad amarla e a proteggerla finché avrò vita, per sempre. Non dimenticherò mai le sue risate. Non dimenticherò mai le sue parole, il suo calore. Perché io dalla vita non ho ricevuto molto, è vero. Ma il suo amore mi è bastato, e ha fatto sì che io non vivessi invano…
Per favore, datele un bacio, fatele una carezza e ditele che suo figlio è sempre con lei, che la ama e che vuole che ritorni a sorridere. Diteglielo.
Un bambino mai nato
http://www.neviomanente.com/?p=118
ARTICOLI CONTRO L'ABORTO-ARTICOLI CHE DICHIARANO L'ABORTO UN CRIMINE CONTRO L'UMANITA'-ARTICOLI CHE SPIEGANO CHE IL FETO E' UNA PERSONA DOTATA DI UN'ANIMA SPIRITUALE.
Visualizzazione post con etichetta lettera. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta lettera. Mostra tutti i post
sabato 23 febbraio 2008
lunedì 11 febbraio 2008
LETTERA DI UN BIMBO MAI NATO
Cara mamma,
tu non mi conosci in quanto, quand’ero ancora nel tuo grembo, hai deciso che la mia vita venisse soppressa con l’aborto. Ma, rifiutato dagli uomini, sono stato raccolto dal Signore che ha detto: "Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai" (Is. 49,15). E Dio d’amore, in virtù dei meriti di Gesù Cristo e delle preghiere della Chiesa e di tutti i santi, mi ha portato nel Paradiso.
Essendo morto da piccolo, non in grado quindi di compiere il bene ed il male e di discernerlo, non sono stato sottoposto al giudizio come invece accadrà a te ed agli altri uomini nel momento della morte. Io so che sei stata sedotta da certi falsi maestri che, come Lucifero con Eva, ti hanno fatto credere che si trattava "solo di un’interruzione della gravidanza", mentre il Papa con l’enciclica "Evangelium vitae" ha chiarito che invece è un peccato mortale. So che non hai mai letto la Bibbia e neppure tale enciclica, mentre preferivi passare ore davanti alla televisione, strumento utile ma che gli uomini hanno reso un moderno vitello d’oro. Se tu avessi letto la Parola di Dio avresti meditato il libro sapienziale del Qoelet che insegna "Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo". Avresti quindi atteso il momento propizio per compiere quegli atti d’amore che mi hanno dato vita in un momento per te indesiderato. Credendoti libera ed emancipata secondo le teorie del mondo, ti sei trovata "prigioniera" della mia presenza che ti avrebbe impegnata in compiti e responsabilità per le quali non ti sentivi matura. Nonostante i consigli di chi, ispirato da Dio, ti stimolava ad affidarti comunque alla Sua provvidenza, come fece Agar nel deserto ed altre donne bibliche antesignane di Maria Santissima che ha avuto la massima fiducia in Dio, tu hai preferito sbarazzarti di me. Padre Pio, durante la confessione di una donna che aveva abortito, le mostrò in visione un papa osannato dalle folle dicendole che Dio aveva progettato per suo figlio un tale ruolo. Ma io, dal Paradiso, ti amo lo stesso e prego perché tu ti salvi. In molti casi la preghiera dei bambini abortiti è l’unica orazione, unita a quella di qualche familiare, recitata incessantemente a favore della loro madre. Se sentirai dei rimorsi, sappi che, come è successo a tante madri che hanno abortito, tali rimorsi sono una grazia che va accolta e perfezionata con la confessione del tuo grave peccato, che il Signore d’infinita misericordia arde dal desiderio di perdonare; ma non può farlo senza il tuo pentimento. Non trascurare tale grazia ed affrettati a sbarazzarti del grave peccato. Da tale peccato devi liberarti il più presto possibile per la tua serenità e per la gioia di Dio che ha detto "Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione" (Lc. 15,7). Poiché ti amo non desidero che tu, incurante dei richiami alla conversione ed al pentimento, finisca nell’inferno che esiste ed è esattamente come la Madonna, mia Madre in cielo, l’ha mostrato ai veggenti di Fatima e di Medjugorje. Anche se andrai da medici o psicologi per tentare di allontanare il "rimorso provvidenziale", nessun di loro potrà mai cancellare la tua colpa, ma un sacerdote sì.
Tuo figlio mai nato.
http://www.genitoricattolici.org/ltraborto.htm
tu non mi conosci in quanto, quand’ero ancora nel tuo grembo, hai deciso che la mia vita venisse soppressa con l’aborto. Ma, rifiutato dagli uomini, sono stato raccolto dal Signore che ha detto: "Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai" (Is. 49,15). E Dio d’amore, in virtù dei meriti di Gesù Cristo e delle preghiere della Chiesa e di tutti i santi, mi ha portato nel Paradiso.
Essendo morto da piccolo, non in grado quindi di compiere il bene ed il male e di discernerlo, non sono stato sottoposto al giudizio come invece accadrà a te ed agli altri uomini nel momento della morte. Io so che sei stata sedotta da certi falsi maestri che, come Lucifero con Eva, ti hanno fatto credere che si trattava "solo di un’interruzione della gravidanza", mentre il Papa con l’enciclica "Evangelium vitae" ha chiarito che invece è un peccato mortale. So che non hai mai letto la Bibbia e neppure tale enciclica, mentre preferivi passare ore davanti alla televisione, strumento utile ma che gli uomini hanno reso un moderno vitello d’oro. Se tu avessi letto la Parola di Dio avresti meditato il libro sapienziale del Qoelet che insegna "Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo". Avresti quindi atteso il momento propizio per compiere quegli atti d’amore che mi hanno dato vita in un momento per te indesiderato. Credendoti libera ed emancipata secondo le teorie del mondo, ti sei trovata "prigioniera" della mia presenza che ti avrebbe impegnata in compiti e responsabilità per le quali non ti sentivi matura. Nonostante i consigli di chi, ispirato da Dio, ti stimolava ad affidarti comunque alla Sua provvidenza, come fece Agar nel deserto ed altre donne bibliche antesignane di Maria Santissima che ha avuto la massima fiducia in Dio, tu hai preferito sbarazzarti di me. Padre Pio, durante la confessione di una donna che aveva abortito, le mostrò in visione un papa osannato dalle folle dicendole che Dio aveva progettato per suo figlio un tale ruolo. Ma io, dal Paradiso, ti amo lo stesso e prego perché tu ti salvi. In molti casi la preghiera dei bambini abortiti è l’unica orazione, unita a quella di qualche familiare, recitata incessantemente a favore della loro madre. Se sentirai dei rimorsi, sappi che, come è successo a tante madri che hanno abortito, tali rimorsi sono una grazia che va accolta e perfezionata con la confessione del tuo grave peccato, che il Signore d’infinita misericordia arde dal desiderio di perdonare; ma non può farlo senza il tuo pentimento. Non trascurare tale grazia ed affrettati a sbarazzarti del grave peccato. Da tale peccato devi liberarti il più presto possibile per la tua serenità e per la gioia di Dio che ha detto "Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione" (Lc. 15,7). Poiché ti amo non desidero che tu, incurante dei richiami alla conversione ed al pentimento, finisca nell’inferno che esiste ed è esattamente come la Madonna, mia Madre in cielo, l’ha mostrato ai veggenti di Fatima e di Medjugorje. Anche se andrai da medici o psicologi per tentare di allontanare il "rimorso provvidenziale", nessun di loro potrà mai cancellare la tua colpa, ma un sacerdote sì.
Tuo figlio mai nato.
http://www.genitoricattolici.org/ltraborto.htm
LETTERA DI UN BIMBO MAI NATO
Cara mamma,
tu non mi conosci in quanto, quand’ero ancora nel tuo grembo, hai deciso che la mia vita venisse soppressa con l’aborto. Ma, rifiutato dagli uomini, sono stato raccolto dal Signore che ha detto: "Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai" (Is. 49,15). E Dio d’amore, in virtù dei meriti di Gesù Cristo e delle preghiere della Chiesa e di tutti i santi, mi ha portato nel Paradiso.
Essendo morto da piccolo, non in grado quindi di compiere il bene ed il male e di discernerlo, non sono stato sottoposto al giudizio come invece accadrà a te ed agli altri uomini nel momento della morte. Io so che sei stata sedotta da certi falsi maestri che, come Lucifero con Eva, ti hanno fatto credere che si trattava "solo di un’interruzione della gravidanza", mentre il Papa con l’enciclica "Evangelium vitae" ha chiarito che invece è un peccato mortale. So che non hai mai letto la Bibbia e neppure tale enciclica, mentre preferivi passare ore davanti alla televisione, strumento utile ma che gli uomini hanno reso un moderno vitello d’oro. Se tu avessi letto la Parola di Dio avresti meditato il libro sapienziale del Qoelet che insegna "Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo". Avresti quindi atteso il momento propizio per compiere quegli atti d’amore che mi hanno dato vita in un momento per te indesiderato. Credendoti libera ed emancipata secondo le teorie del mondo, ti sei trovata "prigioniera" della mia presenza che ti avrebbe impegnata in compiti e responsabilità per le quali non ti sentivi matura. Nonostante i consigli di chi, ispirato da Dio, ti stimolava ad affidarti comunque alla Sua provvidenza, come fece Agar nel deserto ed altre donne bibliche antesignane di Maria Santissima che ha avuto la massima fiducia in Dio, tu hai preferito sbarazzarti di me. Padre Pio, durante la confessione di una donna che aveva abortito, le mostrò in visione un papa osannato dalle folle dicendole che Dio aveva progettato per suo figlio un tale ruolo. Ma io, dal Paradiso, ti amo lo stesso e prego perché tu ti salvi. In molti casi la preghiera dei bambini abortiti è l’unica orazione, unita a quella di qualche familiare, recitata incessantemente a favore della loro madre. Se sentirai dei rimorsi, sappi che, come è successo a tante madri che hanno abortito, tali rimorsi sono una grazia che va accolta e perfezionata con la confessione del tuo grave peccato, che il Signore d’infinita misericordia arde dal desiderio di perdonare; ma non può farlo senza il tuo pentimento. Non trascurare tale grazia ed affrettati a sbarazzarti del grave peccato. Da tale peccato devi liberarti il più presto possibile per la tua serenità e per la gioia di Dio che ha detto "Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione" (Lc. 15,7). Poiché ti amo non desidero che tu, incurante dei richiami alla conversione ed al pentimento, finisca nell’inferno che esiste ed è esattamente come la Madonna, mia Madre in cielo, l’ha mostrato ai veggenti di Fatima e di Medjugorje. Anche se andrai da medici o psicologi per tentare di allontanare il "rimorso provvidenziale", nessun di loro potrà mai cancellare la tua colpa, ma un sacerdote sì.
Tuo figlio mai nato.
http://www.genitoricattolici.org/ltraborto.htm
tu non mi conosci in quanto, quand’ero ancora nel tuo grembo, hai deciso che la mia vita venisse soppressa con l’aborto. Ma, rifiutato dagli uomini, sono stato raccolto dal Signore che ha detto: "Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai" (Is. 49,15). E Dio d’amore, in virtù dei meriti di Gesù Cristo e delle preghiere della Chiesa e di tutti i santi, mi ha portato nel Paradiso.
Essendo morto da piccolo, non in grado quindi di compiere il bene ed il male e di discernerlo, non sono stato sottoposto al giudizio come invece accadrà a te ed agli altri uomini nel momento della morte. Io so che sei stata sedotta da certi falsi maestri che, come Lucifero con Eva, ti hanno fatto credere che si trattava "solo di un’interruzione della gravidanza", mentre il Papa con l’enciclica "Evangelium vitae" ha chiarito che invece è un peccato mortale. So che non hai mai letto la Bibbia e neppure tale enciclica, mentre preferivi passare ore davanti alla televisione, strumento utile ma che gli uomini hanno reso un moderno vitello d’oro. Se tu avessi letto la Parola di Dio avresti meditato il libro sapienziale del Qoelet che insegna "Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo". Avresti quindi atteso il momento propizio per compiere quegli atti d’amore che mi hanno dato vita in un momento per te indesiderato. Credendoti libera ed emancipata secondo le teorie del mondo, ti sei trovata "prigioniera" della mia presenza che ti avrebbe impegnata in compiti e responsabilità per le quali non ti sentivi matura. Nonostante i consigli di chi, ispirato da Dio, ti stimolava ad affidarti comunque alla Sua provvidenza, come fece Agar nel deserto ed altre donne bibliche antesignane di Maria Santissima che ha avuto la massima fiducia in Dio, tu hai preferito sbarazzarti di me. Padre Pio, durante la confessione di una donna che aveva abortito, le mostrò in visione un papa osannato dalle folle dicendole che Dio aveva progettato per suo figlio un tale ruolo. Ma io, dal Paradiso, ti amo lo stesso e prego perché tu ti salvi. In molti casi la preghiera dei bambini abortiti è l’unica orazione, unita a quella di qualche familiare, recitata incessantemente a favore della loro madre. Se sentirai dei rimorsi, sappi che, come è successo a tante madri che hanno abortito, tali rimorsi sono una grazia che va accolta e perfezionata con la confessione del tuo grave peccato, che il Signore d’infinita misericordia arde dal desiderio di perdonare; ma non può farlo senza il tuo pentimento. Non trascurare tale grazia ed affrettati a sbarazzarti del grave peccato. Da tale peccato devi liberarti il più presto possibile per la tua serenità e per la gioia di Dio che ha detto "Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione" (Lc. 15,7). Poiché ti amo non desidero che tu, incurante dei richiami alla conversione ed al pentimento, finisca nell’inferno che esiste ed è esattamente come la Madonna, mia Madre in cielo, l’ha mostrato ai veggenti di Fatima e di Medjugorje. Anche se andrai da medici o psicologi per tentare di allontanare il "rimorso provvidenziale", nessun di loro potrà mai cancellare la tua colpa, ma un sacerdote sì.
Tuo figlio mai nato.
http://www.genitoricattolici.org/ltraborto.htm
Iscriviti a:
Post (Atom)