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domenica 2 marzo 2008

COLOMBIA .ABORTO LIMITATO-IL PRIMO CASO DI ABORTO LEGALE

Primo caso di aborto nella storia del paese


E' avvenuto stanotte il primo caso di aborto (legale) nella storia della Colombia, Paese fortemente cattolico, dopo che in maggio la procedura era stata legalizzata. L'aborto è permesso in soli 3 casi: se la vita della madre è in pericolo, se il feto è gravemente deformato o se la gravidanza è il risultato di uno stupro. In quest'occasione si trattava di una ragazzina di 11 anni violentata dal patrigno. Nonostante il cambiamento della legge, il caso ha dovuto passare in Corte costituzionale prima che l'aborto venisse autorizzato.
Colombia - 25.8.2006


COLOMBIA: LE DONNE RISCHIANO LA GALERA PER ABORTIRESI STIMANO 400.000 ABORTI CLANDESTINI ALL'ANNO, SPECIE TRA LE ADOLESCENTI. PROIBIZIONE ASSOLUTA ANCHE IN CASO DI PERICOLO DI VITA, STUPRO O INCESTO. HUMAN RIGHTS WATCH SI UNISCE ALLA SFIDA CONTRO LA LEGISLAZIONE ANTIABORTISTA
Settembre 2005, di HRW. Traduzione di Luisa

Colombia: le donne rischiano la galera per abortire. Si stimano 400.000 aborti clandestini all'anno, specie tra le adolescenti. Proibizione assoluta anche in caso di pericolo di vita, stupro e incesto. Human Rights Watch si unisce alla sfida contro la legislazione anti-abortista. Settembre 2005. Di HRW. Traduzione di Luisa. (New York, 27 giugno, 2005) In Colombia le donne possono essere detenute fino a quattro anni e mezzo per aver abortito, anche nei casi di violenza o di pericolo di vita. In un messaggio alla Corte Costituzionale colombiana, Human Rights Watch sostiene che le sanzioni penali per chi abortisce sono contrarie agli obblighi previsti dal diritto internazionale e dovrebbero essere dichiarate incostituzionali."Le donne non dovrebbero essere mandate in prigione per aver abortito," dice Marianne Mollmann, ricercatrice sui diritti umani presso Human Rights Watch. "la legislazione anti-abortista in Colombia viola i fondamentali diritti umani delle donne e dovrebbe essere revocata." Il 14 april l'avvocato colombiano Monica del Pilar Roa Lopez, direttore di progetto di Women's Link Worldwide, ha chiesto al tribunale di rivedere la legislazione colombiana sull'aborto e dichiararla incostituzionale. L'ufficio dell'avv. Roa ha subito un effrazione il 16 giugno e sono stati rubati 2 computer e file riservati. Human Rights Watch è preoccupata per l'incolumità del personale che si occupa di questo caso. Si stima che in Colombia avvengano circa 450,000 aborti all'anno. Studi recenti dimostrano che la percentuale di adolescenti che si sottopongono ad aborto illegale è superiore rispetto alle donne adulte. Le conseguenze degli aborti illegali sono una causa primaria di mortalità materna, visto che l'aborto illegale e non sicuro provoca complicazioni mediche che possono essere fatali. Gli enti delle Nazioni Unite che sorvegliano sulle principali convenzioni sui diritti umani hanno ripetutamente insistito sul fatto che l'aborto va depenalizzato almeno nei casi in cui la salute della donna incinta è in pericolo o nei casi di incesto e stupro.Numerosi enti hanno apertamente criticato la legislazione antiabortista colombiana , sottolineando la discriminazione contro le donne e la violazione del loro diritto alla vita e alla salute.Nel proprio appello alla Corte Costituzionale, Human Rights Watch ha citato anche i risultati degli enti regionali sui diritti umani. La Commissione Inter-Americana sui diritti umani ha detto che la più importante Convenzione sui diritti umani, la Convenzione Americana sui diritti umani, è compatibile con il diritto della donna all'accesso all'aborto legale e sicuro.La legge colombiana proibisce l'aborto in qualsiasi caso. La pena è più lieve se la gravidanza è la conseguenza di uno stupro (o "inseminazione artificiale non consensuale"). Nel 2000 il Congresso colombiano ha modificato il codice penale, aggiungendo la possibilità per il giudice di comminare pene diverse a seconda dei casi. Comunque il giudice gode di discrezionalità solo nei casi di stupro e a due ulteriori condizioni: se l'aborto avviene in "situazioni straordinarie di motivazione anormale" (una clausola ambigua che richiede interpretazione da parte del giudice) e se il giudice ritiene la punizione "non necessaria." Comunque una successiva modifica nel 2005 ha esteso la massima pena per aborto da tre a 4 anni e mezzo. "Invece di modificare la legislazione per renderla conforme alle previsioni internazionali sui diritti umani, le autorità colombiane hanno solo imposto pene più severe alle donne per aver esercitato i propri diritti umani," sostiene Millmann. "la corte ha l'obbligo di ribaltare questo sviluppo anti-costituzionale."
To view this document on the Human Rights Watch web site, please visit: http://hrw.org/english/docs/2005/06/22/colomb11202.htm

http://isole.ecn.org/reds/donne/latinoamericane/la0509colombiaaborto.html

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